Un 8 Marzo di sangue

Sabato 8 marzo era la Giornata internazionale della Donna. Come consuetudine annuale si sono susseguite le solite particolarità: un video carino che la celebrava su Google, le celebrazioni al Palazzo del Quirinale, il gesto da parte di mariti o fidanzati o studenti di portare una mimosa alle proprie mogli o fidanzate o compagne di classe, etc. Invece quest'anno la giornata è stata accompagnata da un triste dato, da una notizia controversa e da una questione nella politica italiana. Un sondaggio afferma che i femminicidi siano aumentati nel 2013 (134 donne uccise): più del 60% degli uomini ha ammazzato le donne, la fascia d'età si aggirava intorno ai 46-60 anni e più della metà dei caso riguardava ex; la Casa delle Donne di Bologna afferma questi dati. Sconvolgente è anche l'affermazione della prostituzione e delle sue vittime e l'aumento, non solo in Italia, della prostituzione minorile. La controversia riguarda il fatto di altri due omicidi proprio l'8 marzo. La questione politica invece è sulla parità di genere e il ruolo femminile nella proposta riforma elettorale Italicum, nonostante come intellettualità la femmina nelle specie umana e soprattutto in quella animale domina sul maschio. 

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