Una risorsa fondamentale dell'ultimo decennio sono Internet, i social-network e la tecnologia avanzata. Tra l'altro io uso molto questa risorsa e sono contento di poterla usare. Questo ha comportato innumerevoli vantaggi, ma anche alcuni fattori negativi; uno di questi fattori negativi, per quanto riguarda i social-network, è il cyber-bullismo, cioè il bullismo elettronico, attraverso i mezzi di comunicazione sociale. All'inizio di questa settimana si è sentita l'ennesima notizia nel giro di due/tre anni che riguarda il suicidio di una ragazza offesa e fortemente insultata per un suo atteggiamento a Torino su Facebook. Il fenomeno si è diffuso soprattutto su Facebook (purtroppo), su Whatsapp e su Ask (da tempo in prima linea limitatamente a questa questione). Geograficamente, il bullismo elettronico e i suicidi hanno iniziato la loro diffusione negli stati anglosassoni, Regno Unito e USA, arrivando nel resto d'Europa. Le cause sono stupide: offese, insulti e (direi anche) ignoranza. Le vittime sono coloro che sono ritenuti "deboli", ma in realtà sono solo più sensibili e poi non è detto che tutti i bulli siano come vengono rappresentati nelle fiction per adolescenti. QUESTA BRUTTA BESTIA VA STRONCATA.
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