Calcio ed episodi di violenza

Sabato 3 maggio 2014 si è giocata a Roma la partita Fiorentina-Napoli, finale di coppa Italia, vinta dalla squadra partenopea per tre a uno. Prima della partita un tifoso romanista un capo tra Daniele De Santis detto "Gastone" ha sparato a tre tifosi, di cui uno, Ciro Esposito, di 29 anni, è stato ferito gravemente e durante il corso della settimana scorsa non si è parlato d'altro. La partita è stata giocata con grande ritardo e probabilmente il capitano della squadra del Napoli, Hamsik, chiese al capo ultrà della curva napoletana, Genny a carogna, se si potesse giocare la partita o meno. Ma un altro fatto che fece creare grandi polemiche fu quello che Genny a carogna indossava una maglietta nera sulla quale vi era scritto Speziale libero, che ricordava la vicenda del tifoso catanese che sparò al poliziotto Raciti e per questo Genny è stato penalizzato. In molti si sono espressi nella scorsa settimana sulla vicenda, come il presidente del Senato, Piero Grasso, il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, e altri politici che illustrano lo Stato o che sono alla guida del paese ed ancora volti non sportivi e i presidenti delle due tifoserie, Aurelio de Laurentiis e Andrea della Valle. Ne si è parlato anche in diversi programmi televisivi, come Le Iene. Ma questo non è il primo episodio di violenza nel mondo del calcio già in passato ce ne furono, che riguardavano anche Daniele De Santis, ma inoltre non solo fra tifosi di due tifoserie controverse, ma anche nelle società calcistiche e per scontri ideologici durante le partite. È un peccato che nel mondo del calcio, che è una manifestazione sportiva molto bella, ci siano dei tifosi, come definiti dal presidente della Repubblica, facinorosi e che vanno per creare disturbo e che più volte vengono richiamati all'ordine e penalizzati a non andare più negli stadi per vedere i propri idoli le proprie squadre preferite. Ricordo inoltre che il capo ultrà e' un tifoso un po' troppo sfegatato che vede nel proprio calciatore preferito o nella propria squadra preferita un idolo, un'immedesimazione di se stesso, mentre gli altri sono definiti delinquenti chi va per creare disturbi e disagi come è stato il caso del 3 maggio. STRONCHIAMO LE PECORE NERE E CHI NON CREDE NELLA MANIFESTAZIONE SPORTIVA PACIFICA. 

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