Thailandia, tra problemi e proteste

Nell'estremo oriente, nel sud-est, c'è uno stato, noto per tristi fatti, legati ai giovani e alla delicata situazione sociale, che è la Thailandia. Oggi dai telegiornali si è sentita una notizia ultimissima, che riguarda un colpo di Stato dei militari. È stata introdotta la legge marziale, sospesa la costituzione, sono state oscurate le trasmissioni tv e i mass media, imposto il coprifuoco, vietato ogni assembramento politico superiore alle cinque persone. Questo è il 12º nel paese dopo il crollo della monarchia assoluta nel 1932. L'esercito ha preso il potere per ripristinare la situazione delicata a livello socio-politico in caso di assenza di riforme concrete e di un vero ordine pubblico; queste sono le parole del capo di Stato maggiore thailandese Prayut Chan-ocha al termine di una riunione, nella nella quale sono stati presi in custodia i rappresentanti della classe politica di quella nazione da parte dei militari. Appena dopo l'estromissione dell'attuale Primo Ministro Yingluck Shinawatra, i militari hanno preparato la carta costituzionale del paese. Sono già sei mesi che la Thailandia vive in una difficile situazione economico-socio-politica e che ci sono scontri di più di piazza e proteste, che hanno già provocato 28 morti e più di 800 feriti. I sostenitori del governo annunciano di fare rappresaglie della popolazione è c'è proprio un vero golpe in atto. Intanto il monarca della Thailandia, Rama IX, si è auto-esiliato. Non è il primo di questi bruschi cambiamenti e ormai possiamo dire che, in democrazia o in stento, il mondo intero è in protesta.  

Commenti