In queste ultime ore ho letto veramente tante critiche e polemiche a raffica contro alcuni elementi dell’Inter da parte di diversi tifosi. Come sempre sono arrivate sui social, quel luogo strano dove le emozioni belle e le principali notizie corrono parallelamente alla peggiore macelleria di sempre.
Credo di dover dire con chiarezza, anche senza il dovere di rispondere a qualcuno, che sono sfottò davvero cattivi non tanto per la crudeltà delle parole usate, ma per l’ingratitudine nei confronti della prima squadra. Questa Inter è dentro un percorso entusiasmante ed incoraggiante in cui si è riaperto un ciclo. In poche parole si è riaccesa la speranza e la voglia di rimettersi in discussione in un momento in cui il calcio sembrava andare nell’unica direzione bianconera.
In particolare, dalla sera del #DerbyMilano ho letto insulti molto accesi contro il capitano Samir Handanovic e l’allenatore Simone Inzaghi. Li ritengo cattiverie lanciate “aggratis” (cioè senza un fine chiaro). Il metodo di Inzaghi di concepire lo sport, di preparare la squadra é un metodo che piace davvero tanto e a molti. Sicuramente poco comunicativo durante le interviste e le conferenze stampa, ma efficace sul campo. È vero che non ci si deve mai accontentare, ma abbattere ferocemente un mister che lavora e lavora sodo è ingiusto. Soprattutto ritengo che il fango sopra Handanovič sia veramente ingrato perché lui non è San Samir solo quando si vince o quando la porta rimane in violata o quando tutti ammettono che compie delle parate incredibili. Sa essere un grande motivatore e sono i fatti sul campo dimostrare quanto vale e quanto sarebbe un peccato perderlo senza che la sua forza e spinta sia completamente perduta.
Tra poche ore affronteremo la Roma per raggiungere la semifinale di Coppa Italia e in quella partita qualche emozione verrà lasciata andare in quanto si incontreranno l’Inter e José Mourinho. E si rincontreranno nel luogo in cui i ragazzi del triplette ne hanno festeggiate tante in quel 2010. In quella sfida bisogna essere lucidi e non perdere l’obiettivo che si divide in alcune grosse scommesse, conservare lo scudetto, conquistare qualche trofeo in più, tornare competitivi nel panorama del calcio europeo.
In sintesi evitiamo di distruggere la beneamata Inter più di quanto non si impegnino a fare una parte della stampa di parte, una serie di arbitri faziosi e vari altri attori. Difendere la propria squadra e amarla anche nelle partite difficili e che finiscono peggio è il primo e più importante compito del bravo tifoso. Soprattutto dentro un calcio fatto davvero troppo da insulti fuori luogo, giochini indicibili e banalità senza tempo.
#IMInter #NotForEveryone
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