DICONO DA SANREMO - 2/2023

Si torna sul palco. Da ieri spopolano sui social ancora le immagini della sfuriata di Blanco sul palco. Da ieri iniziano tutti i meme del mondo con le frasi, le smorfie e le gag più suggestive dai cantanti in gara ai presentatori. Da ieri la cosa che cresce, oltre all’audience, è il profilo Instagram @amadeusonoio, ad opera dello strapotere comunicativo di Chiara Ferragni, che tornerà sabato sera.

Partiamo dall’unico dato numerico che sottopongo all’attenzione di tutti, in deciso aumento, probabilmente dovuto alla presenza del Capo dello Stato all’Ariston e alla performance mal riuscita di BlanchitoBeBe. La prima serata di questo 2023 vede 10757000 spettatori con uno share medio del 64,2%, un record particolarmente importante per i 14 milioni sfiorati nella prima parte della serata. L’anno scorso la media ponderata vedeva circa un centinaio di migliaia di spettatori in più con uno share più basso (54%). Questi dati senza contare l’enorme impatto dei social e delle interazioni in diretta di tutti i “leoni da tastiera” (nel bene e nel male).

Ha aperto la serata Will, che, con la sua Stupido, fa ascoltare una bella voce, gradevole; presenta un’aria da bravo ragazzo, un atteggiamento molto semplice, in punta di piedi forse complice la giovane età.
Ritornano dopo dieci anni i Modà, che, con Lasciami, presentano sostanzialmente lo stesso copione di sempre; mostrano poca innovazione e non è un grande segnale.
Dopo una piccola presentazione di una prossima serie su Rai1 e uno stacco pubblicitario, presentato da Francesca Fagnani, è salito sul palco un esordiente, Sethu, che, con la sua Cause perse, per quest’anno può stare tranquillo, ma avrà momenti migliori.
Sono arrivati i primi ospiti con un momento, che, prima ancora che Amarcord, è stato di onore assoluto a tre giganti della nostra tradizione musicale. Assieme al coconduttore Gianni Morandi, il palco dell’Ariston ha visto salire Al Bano e Massimo Ranieri. Credo che sia stato uno dei momenti più ricchi di storia in queste due sere e forse pure delle prossime. In quel momento è salita la musica leggera italiana, che ha allietato tante vite.
Torna ancora la gara ed è il turno degli Articolo31, che, con la loro Un bel viaggio, vivono una riappacificazione (dopo 17 anni) con debutto. L’abito angelico prometteva bene e l’esibizione ha confermato; il pezzo unisce la loro musica e quella solitamente ben accolta dalla kermesse sanremese.
Si è avvicendato Lazza, che, con la sua Cenere, debutta, ma non allo sbaraglio. Sembra trovarsi bene sul palco. Non gradisco troppo i suoi tatuaggi, ma lui si destreggia bene con un genere purtroppo non sempre compreso a Sanremo.
Torna in gara, a 22 anni di distanza dall’ultima partecipazione e 28 dalla sua vittoria, Giorgia, che, con Parole dette male, dimostra di sapersi innovare nel suo repertorio. È chiaro che è successo qualcosa dalla sua vittoria e dalla sua ultima partecipazione. Sa cos’è quel palco e lo dimostra con la voce.
È seguito il momento per la situazione iraniana con Drusilla Foer. Spiace che debba ridursi un tema così alla sensibilizzazione dal palco dell’Ariston, ma politica e società dove stanno?! Soprattutto l’opposizione, quando torna nel mondo?! Ma questa è un’altra storia…
Dopo uno stacco pubblicitario, si riprende la gara ed è il momento di una coppia che aveva visto la sua fortuna con una indovinata al festival di due anni fa. Colapesce e Dimartino propongono Splash, che non mi pare discostarsi dallo schema sostanziale della loro precedente hit; certamente sanno stare sul palco, ma non emozionano.
Segue un momento di internazionalità a Sanremo con l’arrivo dei Black Eyed Peas, che portano un Medley tutto loro e fanno ballare anche dentro il teatro dell’Ariston, non facendo invidiare gli spettatori nei confronti di coloro che stanno al vicino Beach.
Riparte la gara, con una nuova esordiente Shari, che porta la sua Egoista, presentando uno stile innovativo nell’espressione e nel genere; si dimostra una cantante che gestisce bene l’emozione e che porta aria fresca e buona al festival.
Molto a rilento la gara prosegue, tra un collegamento con gli altri punti di Sanremo in cui si tiene questo festival, sale Madame, che, con la sua Il bene nel male, mi pare promettente, ma forse avrà occasioni migliori. È una canzone che non mi suggestiona molto di che.
Segue Levante che, con Vivo, fa notare sé stessa per espressione, che è molto “evidente”, e per esibizione, che rimane non troppo calcata ma decisa.
Arriva un riluttantissimo Tananai (mi sono sorpreso anch’io), reduce dall’ultimo posto dell’anno scorso, che, con la sua Tango, ha alzato il livello di sé stesso; l’anno scorso ha letteralmente cazzeggiato, ma stasera ha portato un pezzo impegnato con uno stile che impatta e lo fa guardare con un occhio diverso, valorizzandogli pure la voce.
Ha debuttato Rosa Chemical, che, con Made in Italy, si è lasciato serenamente e lucidamente disprezzare per come si è presentato, mentre il genere e lo stile del pezzo sono incalzanti.
È stato il turno di un figlio d’arte, LDA, che, con la sua Se poi domani, si può aprire strade, ma credo che ci sia di meglio.
Chiudono questi primi ascolti Paola e Chiara, che, con Furore, tornano all’Ariston, dopo 26 anni dalla vittoria tra la categoria Nuove Proposte. Spaccano, si lasciano adorare. Anche se la loro non è canonica per il Bel Stile della kermesse, entrerà nelle teste.
Prima della seconda classifica parziale provvisoria, calca il palco un comico che conoscevo già, Angelo Duro, che inizia facendomi rotolare dal ridere e chiude con un dito medio, francamente inutile, nonostante la tenuta di un registro comunicativo basso. Il contenuto non era nemmeno male, ma si è smontato con poco.
Ancora un’opinione sulla seconda classifica parziale provvisoria, giunta dalla Sala Stampa, in cui si nota un po’ più di giustizia rispetto alla prima serata: le ultime posizioni ci stanno, forse sarebbero dovuti essere un po’ più ridimensionati in negativo i Modà e Rosa Chemical e in positivo Paola e Chiara e gli Articolo31. Il terzo, il quarto e il quinto posto per Tananai, Lazza e Giorgia sono centrati; i primi due posti a Colapesce Dimartino e Madame sono assolutamente regali generosissimi della giuria.
Se lanciamo uno sguardo alla classifica provvisoria al termine delle prime due serate, possiamo unire le considerazioni fatte e quindi: sono decisamente infauste la 26sima posizione di Anna Oxa e la 23sima di Olly, troppo generosa quella di Grignani, sono stati un po’ sottovalutati Articolo31, Mr Rain e Paola e Chiara, decisamente sopravvalutati Leo Gassman, Rosa Chemical e Coma_Cose, piazzati con merito Lazza e Giorgia, ottimo quarto posto meritato per Tananai. Eccessi di generosità in quasi tutta la top five: si è deciso quasi dall’inizio che Mengoni dovesse uscire campione. 
Io credo nella giustizia del televoto e della giuria demoscopica, pronta domani seraa smentire questo mito falsissimo.




Alessandro Ritella

8 feb 2023

Commenti